La curt di Munitt
- quantobastanordmil
- 28 gen 2010
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Antica corte agricola, conserva ancora oggi alcune caratteristiche tipiche.
Risale alla fine ‘700 – inizio ‘800: è riportata infatti sulle mappe catastali del 1820. Situata al n. 17 di via Matteotti, più vicina la Santuario che al centro del paese, nelle statistiche dell’epoca i suoi abitanti erano registrati come residenti nelle cascine fuori dal centro abitato.
L’edificio principale, parallelo a via Matteotti, leggermente arretrato con giardini sul davanti, è rimasto praticamente immutato: due piani, con il lungo ballatoio sul fronte interno all’estremità del quale sono ancora riconoscibili quelli che un tempo erano i cessi comuni, scale coperte con lastre di serizzo e corrimano in legno, grandi lastroni di serizzo per il ballatoio, ringhiere in ferro con l’alto sostegno a L rovesciata ed il caratteristico attacco a V piombato sulla pietra. Il portico di ingresso, con grosse travi di legno a vista, a primavera è frequentato dalle rondini.
Gli edifici rustici sugli altri lati della corte sono stati ormai tutti trasformati in moderne residenze. Fino al 2010 e oltre, lungo vicolo Lambro, erano ancora visibili le ultime stalle con i sovrastanti fienili, trasformate in box e depositi.
Secondo il racconto di A. Spinelli (pubblicato su Tramway del giugno 1990) la corte era di proprietà di Luigi Tirelli (lo stesso che cedette al comune l’attuale parco comunale) e fu venduta, frazionata, intorno al 1925.
Il nome della corte comunemente si fa derivare dal tutolo del granoturco (quello che resta dopo la sgranatura), ottimo combustibile soprattutto per la formazione di braci, in dialetto mulin o mulinitt. Riportando il racconto della nonna, lo Spinelli lo attribuisce invece ai Munit, antichi proprietari o abitatori della corte.

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