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FESTIVAL DELLA BIODIVERSITÀ

La curt del Pret (villa Alemanni)


Detta anche curt del Viganò o de la Smagiada. Nota anche come Villa Alemanni.

In via Matteotti 45, oggi [2015] impacchettata per lavori di ristrutturazione. Uno degli edifici più antichi di Cusano: la parte più antica risale al 1300 e fu residenza di Guglielmo l’Alemanno, capitano di ventura.

Dalla metà del ‘700 fu in parte proprietà della parrocchia di Cusano, che poi nel 1930 ne divenne unica proprietaria; fino a pochi anni fa, quando il complesso fu ceduto ad una immobiliare.

L’edificio lungo via Matteotti, con il portico sul cortile e l'elegante terrazzino in ferro battuto che rivelano una origine tutt’altro che rustica, fu sempre adibito a residenza.

Al di là del cortile trovò sede il circolo ACLI, frequentatissimo, con la Società Bocciofila Serena (dal 1956 al 2007) che nel 1982 inaugurò addirittura il bocciodromo coperto, sulle cui corsie si svolsero combattutissimi tornei di rilevanza regionale ed anche nazionale.

Prima di venire sbarrato per i lavori, il portico fu per tanti anni, “la casa delle rondini", meta di visite dei bambini della vicina scuola materna.

Leggiamo cosa ci racconta Vittorio Ansaloni di Gugliemo l’Alemanno (1):

Guglielmo l’Alemanno fu uno dei tre capitani della Gran Compagnia che attorno alla metà del 1300, forte di 3000 cavalieri ed ancor più numerosa fanteria, si dedicò “al saccheggio, agli incendi ed alle ladrerie” come era d’uso all’epoca da parte delle compagnie di ventura, che il Muratori chiama "compagnie di masnadieri e di ladri”. “Questa temuta compagnia, dopo avere predato la Romagna e Rimini passò al soldo del Malatesta per vendicarlo contro la ribel­lione di Fano, indi i tre capitani si preparavano ad invadere il Bo­lognese allorché il Pepoli, Signore di Bologna, sdegnando di venire alle armi con gente che non aveva nulla da perdere, si difese pa­gando alla Compagnia una data somma a patto che fosse uscita dal territorio Bolognese senza fare alcun male e così avvenne. Lasciato il Bolognese, la Gran Compagnia nel mattino del 28 Gennaio 1343 si accampò nei dintorni di Modena ed intimò alla città di provvedere subito a tutto il vettovagliamento della Compa­gnia. La città obbedì tosto nella speranza di evitare rappresaglie a danno del contado; ma invece quella soldataglia al levare delle tende rubò ogni cosa ai contadini e molti innocenti furono trovati appiccati agli alberi.

Di poi la Compagnia passò nel Reggiano indi si rovesciò sul Mantovano per minacciare la Lombardia ed al­lora le città percosse, e quelle minacciate, si accordarono per pro­porre ai tre capitani il pagamento di 10 mila fiorini a patto che la compagnia fosse sciolta ed i tre capitani tornassero ai loro paesi. Così fu fatto ed i capitani pieni d'oro, di spoglie e di armi, sciol­sero i loro affiliati: il Guarneri tornò in Germania, il da Panigo a Panigo ed il da Cusano a Cusano ove abitò la casa vicino a sinistra del Seveso all'altezza del ponte interno, ove ora è l'oratorio fem­minile”

(1) Vittorio Ansaloni – Cenni Storici di Cusano Milanino dalle epoche più remote e cronaca recente al 1932 – Tipografia Colombo, Cusano Milanino, 1934​

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